Guerra e media: giornalismo al fronte
I giornalisti hanno bisogno di essere preparati ad affrontare lo scenario di guerra e devono essere dotati di misure di protezione individuale (giubbotti antiproiettile, elmetti) minime: è l’appello lanciato dai due reporter durante la serata. Perché i giornalisti devono sapersi muovere in un territorio nuovo, affrontare situazioni di estremo pericolo, assumere decisioni in tempi rapidissimi. Ma l’appello più accorato è arrivato per i freelance nelle zone di guerra: giovani, sottopagati, senza tutele né assicurazioni. Precari che fanno girare il mondo di un’informazione sulla quale gli editori non investono più.